Preparazione delle schede di dati di sicurezza - Parte 3

Le prime 8 sezioni della SDS in dettaglio

MSDS-EuropeMateriale di base utile e guide per le schede di dati di sicurezza – Preparazione delle schede di dati di sicurezza (SDS) Parte 3: Le prime 8 sezioni della SDS in dettaglio

 

Nelle parti precedenti abbiamo discusso perché è necessaria una scheda di dati di sicurezza (SDS) e come affrontare la sua redazione.

Ora passiamo al documento vero e proprio: quali informazioni contiene una scheda di dati di sicurezza? Come già accennato, una SDS ha una struttura standard composta da 16 sezioni principali. Queste sezioni garantiscono che tutti i dati essenziali siano forniti in un formato coerente.

In questa parte esaminiamo nel dettaglio le Sezioni 1–8 della SDS, che coprono le informazioni fondamentali dalla identificazione del prodotto alle misure di protezione personale sul luogo di lavoro.

 

Sezione 1: Identificazione della sostanza/miscela e della società/impresa

La Sezione 1 della SDS contiene i dettagli identificativi del prodotto. Sono indicati il nome esatto della sostanza o miscela, eventuali numeri di identificazione (es. CAS, CE) e, per le miscele, l’identificatore unico di formula (codice UFI, se disponibile). Si riportano inoltre il nome, l’indirizzo e i recapiti dell’azienda produttrice o fornitrice, insieme a un numero telefonico di emergenza (ad esempio il numero di un centro antiveleni o un numero di emergenza nazionale).

Si possono indicare l’uso previsto del prodotto e gli usi sconsigliati.

Questa sezione assicura che chi legge la SDS possa identificare immediatamente il prodotto e sappia chi contattare per informazioni di emergenza.

 

Sezione 2: Identificazione dei pericoli

La Sezione 2 presenta la classificazione di pericolo del prodotto secondo il CLP e i relativi elementi di etichettatura. Qui troviamo i pittogrammi di pericolo, la parola di avvertimento (ad esempio “Pericolo” per rischi gravi o “Attenzione” per rischi moderati), le frasi H (indicazioni di pericolo, es. H225 – Liquido e vapori facilmente infiammabili) e le frasi P (consigli di prudenza).

Se la miscela non è classificata pericolosa, va dichiarato; inoltre, se vi sono altri rischi (ad es. un pericolo ambientale non rientrante nel CLP, o particolari proprietà fisiche critiche), vanno anch’essi indicati qui.

In breve, questa sezione offre una panoramica immediata dei pericoli associati al prodotto.

 

Sezione 3: Composizione/informazioni sugli ingredienti

La Sezione 3 dettaglia da cosa è composto il prodotto.

Per una sostanza pura: indicare il nome chimico della sostanza, eventuali sinonimi, i suoi identificatori e informazioni su purezza o additivi presenti.

Per una miscela: elencare gli ingredienti pericolosi. Per ciascun componente che contribuisce alla pericolosità della miscela, riportare il nome e l’identificatore (CAS, CE), la percentuale (o intervallo di concentrazione) e la classificazione (i pericoli che presenta come sostanza). Ad esempio: Etanolo (CAS 64-17-5), 10–20%, classificazione: Liquido infiammabile Cat. 2, H225. Se la concentrazione esatta di alcuni ingredienti è un segreto industriale, è permesso indicare un intervallo o una descrizione generica, pur fornendo le informazioni di pericolo rilevanti.

Questa sezione aiuta l’utilizzatore a capire quali sostanze pericolose sono presenti nel prodotto.

 

Sezione 4: Misure di primo soccorso

La Sezione 4 descrive cosa fare in caso di incidente o di esposizione eccessiva al prodotto. Le sottosezioni coprono le diverse vie di esposizione, fornendo consigli di primo soccorso per inalazione, contatto con la pelle, contatto con gli occhi e ingestione.

Ad esempio:
Inalazione: portare la persona all’aria fresca, mantenerla a riposo e consultare un medico se necessario.
Ingestione: non indurre il vomito; chiamare immediatamente un medico e mostrargli le informazioni sul prodotto elencate nella Sezione 1 della SDS.

Questa sezione menziona anche i sintomi ed effetti più importanti e specifica se sia necessario un intervento medico immediato.

È una parte critica in caso di emergenza, poiché fornisce istruzioni su come reagire prontamente.

 

Sezione 5: Misure di lotta antincendio

La Sezione 5 indica come spegnere un incendio in cui sia coinvolta la sostanza o miscela e come la sua presenza possa influenzare le operazioni di spegnimento. Specifica i mezzi di estinzione appropriati (es. acqua nebulizzata, polvere chimica, CO₂, schiuma) e gli eventuali mezzi inadatti (es. evitare getti d’acqua diretti su alcuni incendi chimici).

Descrive eventuali prodotti di combustione pericolosi quando il materiale brucia (es. fumi o gas tossici come monossido di carbonio, cloro) e fornisce istruzioni per i vigili del fuoco: se servono protezioni speciali o autorespiratori, e se sussiste rischio di esplosione.

Lo scopo è assicurare che, in caso di incendio, si sappia come intervenire in modo sicuro ed efficace.

 

Sezione 6: Misure in caso di rilascio accidentale

Questa sezione descrive cosa fare se la sostanza/miscela viene rilasciata accidentalmente nell’ambiente (sversamento o perdita).

Include precauzioni personali (es. intervenire solo con DPI adeguati; rimuovere eventuali fonti di ignizione nell’area), precauzioni ambientali (es. evitare che il materiale raggiunga fognature; avvisare le autorità se è avvenuto un rilascio rilevante) e metodi di contenimento e bonifica.

Si spiega come assorbire o raccogliere lo sversamento (es. con materiale inerte come sabbia o vermiculite) e come pulire eventuali residui.

 

Sezione 7: Manipolazione e immagazzinamento

La Sezione 7 riassume le regole per manipolare e conservare il prodotto in sicurezza. Vi sono precauzioni per la manipolazione, ad esempio: “Non fumare durante l’uso; tenere lontano da scintille e fiamme libere,” oppure “Usare solo in area ben ventilata; evitare di inalare i vapori.”

Sono incluse anche norme di igiene sul lavoro (es. non mangiare o bere nell’area di utilizzo; lavarsi le mani dopo l’uso; assicurare un’adeguata ventilazione aspirante).

Per l’immagazzinamento, la SDS descrive condizioni e requisiti: ad esempio, “Conservare in luogo asciutto, fresco e ben ventilato. Proteggere dal calore e dalla luce solare diretta. Materiali incompatibili: agenti ossidanti forti.” Possono essere indicati requisiti per i contenitori (es. “tenere il contenitore ben chiuso”).

Lo scopo è prevenire incidenti guidando a pratiche di stoccaggio e utilizzo sicure.

 

Sezione 8: Controlli dell’esposizione/della protezione individuale

La Sezione 8 spiega come evitare che la sostanza pericolosa entri nell’organismo dei lavoratori in quantità nocive.

Si articola in due parti: i controlli tecnici (misure tecniche di prevenzione) e i dispositivi di protezione individuale (DPI).

Eventuali valori limite di esposizione (es. TLV a lungo e breve termine fissati per componenti) vanno elencati qui. Se esistono, il datore di lavoro deve assicurare che non siano superati nell’aria in ambiente di lavoro – dunque sono suggerite misure come ventilazione adeguata, aspirazione locale o processi chiusi.

Nella parte dedicata alla protezione individuale, si specificano i DPI necessari: ad esempio guanti protettivi (materiale consigliato, es. nitrile), occhiali di sicurezza o visiera, indumenti protettivi e, se necessario, protezione respiratoria (con appropriato filtro). Possono essere indicati i criteri di scelta (es. tempo di permeazione e spessore dei guanti). Possono anche essere citate misure di protezione ambientale (es. filtri o scrubber per le emissioni).

Questa sezione fornisce quindi consigli concreti sulla protezione, riducendo al minimo l’esposizione.

 

(La prossima parte di questa serie proseguirà con la spiegazione della struttura della SDS ed esaminerà le restanti 8 sezioni (9–16), che contengono ulteriori informazioni importanti sulle proprietà del prodotto, i suoi effetti e altri dettagli rilevanti.)

 

Articoli successivi:

 

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